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La FED alza i tassi e genera alta volatilità sul mercato. Dollaro in volo sulle altre valute

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Nella serata di ieri l'istituto americano ha deciso di portare il costo del denaro da 0,50% fino a 0,75%

Come era nelle previsioni della vigilia, il tanto atteso aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve alla fine è arrivato.
Nella serata di ieri l’istituto americano ha deciso di portare il costo del denaro da 0,50% fino a 0,75%, in linea quindi con le previsioni degli economisti che si aspettavano un aumento minimo. Il presidente della Fed Yellen ha detto che il voto unanime del Fomc (il comitato di politica monetaria) “è un voto di fiducia nell’economia” statunitense. Effettivamente, i dati macro delle ultime settimane erano stati tutti o quasi molto positivi.


Subito dopo questa decisione, c’è stato un incremento di volatilità sul mercato valutario, ed anche per via delle indicazioni 2017 di politica monetaria, il biglietto verde ha preso il volo nei confronti delle altre major.
Il cambio euro-dollaro (EurUsd), che poco prima dell’annuncio scambiava a 1,0625, nel corso della notte è sceso fino a 1,0487. Stessa sorte per il cambio GbpUsd e UsdJpy.
Nei confronti della valuta giapponese il dollaro è salito di quasi 2 punti percentuali fino a 117,55. Si tratta del più alto livello da gennaio.

Va detto che la Fed ha anche previsto di accelerare il cronoprogramma dei prossimi aumenti dei tassi. A settembre prevedeva due ritocchi al rialzo nel 2017, ora le stima è di tre aumenti che dovrebbero portare il costo del denaro all’1,5% alla fine del prossimo anno. Ulteriori tre aumenti dovrebbero vedersi sia nel 2018 sia nel 2019, prima che nel lungo periodo il costo del denaro torni a un livello considerato “normale” del 3,0%.

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