Giornata intensa per la lira turca, tra decisioni di politica monetaria che si intrecciano con quelle di carattere politico.
In mattinata la valuta turca aveva vissuto un primo indebolimento fino a livelli storici (polverizzati poche ore dopo) 3.4214 dollari, ma poi ha guadagnato discreto terreno dopo la decisione a sorpresa da parte della banca centrale di alzare i tassi. In questa fase il cross UsdTry era arrivato a scambiare a quota 3,36930 con un complessivo apprezzamento della valuta turca pari allo 0,81%.
Ma poi lo scenario è di nuovo cambiato, quando il Parlamento europeo ha congelato i negoziati con la Turchia per l’ingresso nella Ue. La lira è precipitata di nuovo nei confronti del biglietto verde, e adesso l’UsdTry scambia a 3,492 (ore 15:30).
La decisione della Banca centrale è stata così disinnescata dagli eventi. L’istituto aveva preso una decisione a sorpresa, alzando i tassi per la prima volta dall’inizio del 2014. Il tasso repo a una settimana è stato incrementato di 50 punti base all’8%, quello sui prestiti overnight alle banche è stato innalzato di 25 bp all’8,50%.
Va ricordato che fino a ieri il presidente Erdogan aveva messo in guardia l’istituto dall’aumentare il costo del denaro.
Poche ore dopo però è giunta la scossa politica. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede il congelamento delle trattative di ingresso della Turchia nell’Unione. Questo a causa della forte repressione attuata da Erdogan dopo il recente tentativo di golpe.