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Russia, rublo in consolidamento dopo il taglio dei tassi della BCR

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La valuta russa tiene contro il dollaro e resta sotto quota 57 dopo un aprile opaco

Il rublo russo si consolida dopo la decisione della Banca centrale, che sul finire della settimana scorsa ha deciso di tagliare il tasso di interesse portandolo al 9,25%. Vista la situazione gli analisti si aspettavano un taglio, ma la misura ha sorpreso un po’ tutti, visto che al posto dei 25 pb previsti è stato fatto il doppio.

Le ragioni della Banca di Russia sono chiare: l’inflazione è in discesa ed ha raggiunto quota 4,3%, procedendo quindi verso il target fissato (che è del 4%). Peraltro riguardo la crescita dei prezzi, la Banca di Russia ritiene che il target sarà raggiunto entro la fine del 2017 e sarà mantenuto vicino a questo livello nel 2018-2019. L’attività economica inoltre è in recupero e quindi il momento era adeguato alla riduzione della stretta monetaria.

Va detto che si tratta della seconda sforbiciata al costo del denaro dopo il taglio deciso lo scorso marzo (la terza volta da settembre 2016).

Secondo un sondaggio di Bloomberg, entro la fine dell’anno si potrebbe assistere ad ulteriori manovre fino a giungere all’8,5 per cento. Ancora più in là si spingono gli analisti di Deutsche Bank, che ritengono si possa giungere anche fino all’8%.

La reazione del rublo russo è stata positiva, se guardiamo al cross con il dollaro. Prima un’accelerata che ha spinto il cross UsdRub sotto quota 57, poi un movimento laterale tra 56.75 e 56.90, fascia nella quale lo troviamo anche oggi a 56,8753. Rimbalzi legati anche all’andamento del petrolio degli ultimi giorni.
Va ricordato che la valuta russa ha ottenuto grandi performance contro il dollaro (scendendo fin sotto quota 56) fino ad aprile, quando poi ha cominciato a spingere di meno.

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