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BCE, la vittoria di Trump aumenta la chance di prolungamento del QE

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Il capo economista Praet: «Dobbiamo guardare al di là della volatilità del momento e essere più calmi dei mercati»

Alla fine la BCE potrebbe (con un colpo di fortuna) rivelarsi l’istituto centrale che ha preso le decisioni migliori. Quella più lungimirante nell’attendere gli sviluppi in arrivo dagli USA, che alla fine hanno sorpreso tutti.

«La Banca centrale europea dev’essere più calma dei mercati», ha detto Peter Praet, capo economista della Bce, commentando le turbolenze scaturite dall’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti. «Dobbiamo guardare al di là della volatilità del momento e avere un po’ di pazienza nel vedere come la situazione si evolve. Dobbiamo essere calmi, più calmi dei mercati».

L’incertezza che coinvolgerà tutti i mercati, a questo punto sembrano indirizzare la BCE verso una probabile estensione, oltre la scadenza del marzo 2017, del programma di acquisti di titoli, il cosiddetto Qe. Questa decisione verrà presa nel corso della prossima riunione del consiglio, che è in programma tra un mese (8 dicembre).

Ad ogni modo la linea intrapresa dalla BCE sembra sempre coerente con se stessa: si andrà avanti con una politica monetaria estremamente accomodante finché l’inflazione non abbia imboccato un percorso sostenibile verso l’obiettivo 2%.
Le possibili conseguenze della vittoria di Trump non sembrano smentire questa possibilità, anzi semmai le danno maggiore forza.

E sempre in questa direzione spingerebbe un indebolimento del dollaro nei confronti dell’euro, perché rappresenterebbe una restrizione delle condizioni monetarie indesiderata.
E poi c’è ancora da considerare gli sviluppi della questione Brexit. Anche questo un fronte caldissimo in seno all’Europa. Insomma, di fronti aperti ce ne sono diversi, e mai come ora la linea attendista sembra essere la più logica da seguire.

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