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Lira Egitto

L’Egitto “libera” la lira e la svaluta del 48%. La situazione nel paese è sempre più esplosiva

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La valuta adesso può fluttuare sul mercato, mentre il Governo ha tenuto un'asta ad un cambio di 13 lire per dollaro

Per la seconda volta nel corso del 2016, la banca centrale egiziana ha dovuto svalutare la lira (EGP). Stavolta il taglio al valore della propria moneta è stato molto sostanzioso: 48%. La decisione era nell’aria da giorni, e ha lo scopo di arginare il rischio di una crisi economica.
La valuta egiziana è stata posta in condizione di fluttuare liberamente sul mercato, mentre il Governo ha tenuto un’asta ad un cambio di 13 lire per dollaro (+/-10%) (UsdEgp).

Il cambio non ufficiale superava già di molto questa quota, visto che era oltre 16 lire da diversi giorni. Proprio ieri il premier Sherif Ismail aveva annunciato questa decisione, per provare a unificare i due tassi di cambio (quello ufficiale e quello “del mercato nero”).

Il Governo ha anche deciso di posticipare di tre anni l’entrata in vigore di un’imposta sui capital gain del 10%, allo scopo di attirare investimenti stranieri. In teoria, sarebbe dovuta entrare in vigore dall’anno prossimo, dopo essere stata rinviata di due anni nel 2015.

La situazione egiziana è molto delicata. Nelle ultime settimane è cresciuto il rischio di rivolte per via della carenza di beni. Il Fondo Monetario Internazionale sta per prestare all’Egitto 12 miliardi di dollari per dare sostegno all’economia del paese, che segna un deficit al 12% del PIL. In cambio ha voluto che fossero adottate misure importanti per contenere il disavanzo.

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