I dati sull’economia cinese hanno frenato la caduta dello yuan, che dopo 8 giorni è tornato a guadagnare terreno sul dollaro (). Lo scivolone degli ultimi giorni è stato quello di più lunga durata nel corso dell’anno, e ha fatto seguito all’inclusione della valuta cinese nel Paniere Speciale del FMI (avvenuto a inizio ottobre).
Il tasso di cambio onshore è salito dello 0,07% a 6,7370, chiudendo così una corsa al ribasso lunga otto giorni che ha portato la moneta cinese a un minimo di sei anni contro il biglietto verde (complessivamente si è indebolito del 3,6% nel 2016). Il tasso di off-shore invece ha guadagnato lo 0,05%.
I dati ufficiali hanno mostrato una crescita del PIL nel terzo trimestre, dati che hanno soddisfatto le aspettative degli investitori (è salito del 6,7% su base annua e dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti).
La People’s Bank Of China (POBC) ha immesso fondi in operazioni di mercato aperto per la prima volta da più di una settimana, iniettando nel sistema 40 miliardi di yuan.
