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Petrolio, sorpresa dal meeting Opec+: conferma i tagli e il prezzo prende il volo

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Fino ad aprile i tagli complessivi rimangono a 7 milioni di barili, più l’extra taglio volontatio dell’Arabia Saudita

A distanza di un anno, l’OPEC+ non vuole commettere lo stesso errore, e così decide di lasciare lo status quo sui livelli di produzione.
Nel corso della riunione virtuale dei 23 paesi produttori (Opec e non Opec), prevale quindi la linea della prudenza, perché la ripresa economica ancora non è forte abbastanza da lasciare tranquilli sul fatto che non ci saranno ulteriori ricadute. “Bisogna agire con cautela perché oggi l’unica cosa certa è l’incertezza“, ha detto il ministro dell’energia dell’Arabia Saudita, Abdulaziz bin Salman. “E’ vero che la situazione del mercato del petrolio è migliorata ma le prospettive di una ripresa della domanda rimangono incerte“.

Evidentemente è servito da lezione l’errore commesso a marzo 2020, quando la rottura delle trattative tra Russia e Arabia Saudita spinse i prezzi ad un ribasso clamoroso, che complice anche i lockdown, fecero rpecipitare i future del Wti che addirittura in negativo.

E allora che succede adesso? Che Riad continuerà a tagliare volontariamente la sua produzione di 1 milione di barili al giorno fino a fine aprile, mentre tutti gli altri produrranno a livelli invariati. I tagli complessivi sono quindi di circa 7 milioni di barili (più l’extra taglio saudita). Russia e Kazakistan continueranno a beneficiare di una deroga rispettivamente di 130.000 e 20.000 barili al giorno, per motivi di consumo stagionali legati al freddo.
Il prossimo vertice si terrà il primo aprile.

La reazione dei mercati ha spinto i prezzi del barile verso l’alto. Il guadagna il 5% a 64,39 dollari al barile e il che sale del 4,8% a 67,16 dollari, al livello più alto da gennaio 2020.
Gli investitori erano convinti che ci sarebbe stata una maggiore offerta sul mercato, e si interrogavano soltanto sul volume di questo aumento che invece non ci sarà.

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