L’ultimo giorno di negoziazioni non fa bene all’euro, che dopo il balzo oltre quota 1,22 di ieri (sui massimi di un mese), scivola nuovamente rispetto al dollaro ().
Gli investitori stanno premiando i rifugi sicuri dopo il recente rally dei rendimenti obbligazionari, innescati dalla paura che possa esserci una accelerata robusta dell’inflazione nei prossimi mesi. Questo perché l’introduzione dei vaccini potrebbe accelerare la ripresa, in un contesto di forti stimoli (e quindi debito) governativi.
In mattinata Philip Lane e Isabel Schnabel, due dei policymaker della BCE, hanno segnalato che la banca centrale è pronta a fornire più supporto, se l’incremento dei rendimenti dei titoli di Stato dovesse essere tale da creare danno alla ripresa economica. In sostanza, hanno confermato i timori del mercato.
Nel frattempo il riguadagna terreno e si porta oltre 90,5, riprendendosi da un minimo di quasi sette settimane raggiunto ieri.
Adesso l’attenzione si sposta sugli eventi macro della prossima settimana. Markit pubblicherà le versioni finali dei suoi PMI di febbraio per l’UE e gli Stati Uniti. La Germania rilascerà le stime preliminari dell’inflazione di febbraio, delle vendite al dettaglio di gennaio e degli ordini di fabbrica per lo stesso mese, tutti numeri relativi alla crescita. L’UE rilascerà anche le sue stime sull’inflazione e le vendite al dettaglio di gennaio. Venerdì, gli Stati Uniti pubblicheranno il rapporto sui salari non agricoli di febbraio.
