Tornano sotto pressione i listini del Vecchio Continente, che finiscono contrastati una seduta nervosa, che è stata caratterizzata soprattutto dal forte rialzo dei tassi sui titoli governativi. A quanto pare le parole rassicuranti di Powell della Fed, non hanno convinto del tutto gli operatori. Non sono serviti neppure alcuni dati macro positivi.
Il termina a -0,15%, e archivia la seduta a 23.063,55 punti.
Vanno in rialzo i comparti chimico (+2,28%), petrolio (+1,67%) e vendite al dettaglio (+1,61%). Negativi i comparti immobiliare (-4,21%), telecomunicazioni (-1,53%) e beni industriali (-1,34%).
Tra le blue chip di Piazza Affari, exploit di Tenaris con +13,75% dopo aver diffuso conti e outlook migliori delle attese.
Spicca poi il +1,15% di Intesa Sanpaolo che è stata la migliore tra le banche.
La mancanza di una chiara indicazione sui target 2021 trascina Saipem sul fondo (-9,3%). Vendite anche su Tim (-2,8%) all’indomani del balzo in doppia cifra seguito al piano strategico 2023 e ai conti. Sesto ribasso consecutivo per Enel che cede un altro 1,01% attestandosi ai nuovi minimi 2021 a 7,84 euro complice l’ulteriore aumento dei rendimenti sull’obbligazionario.
In discesa Atlantia (-1,8%) vista l’incertezza sull’accoglienza da parte della holding dell’offerta da oltre 9 miliardi di euro presentata dalla cordata guidata da Cdp per Autostrade per l’Italia.
Nel resto d’Europa, Francoforte cala dello 0,69% e torna sotto i 14mila. Parigi segna -0,24%, Madrid in progresso dello 0,72%. Londra tiene la parità.
I listini Usa crollano dopo la pubblicazione del Pil Usa del quarto trimestre e degli altri dati macro relativi al mercato del lavoro. Lo segna -2.45%, il -1.75% e il -3.52%.
