Nessun cambio di rotta da parte della Reserve Bank of New Zealand, che ha mantenuto il tasso di interesse al minimo storico dello 0,25% nel meeting di febbraio.
L’istituto ha manentuto anche il suo programma di acquisto di asset a 100 miliardi di dollari neozelandesi.
I politici hanno ritenuto che gli attuali livelli di stimolo monetario fossero necessari per far fronte all’inflazione e alla crescita occupazionale.
La banca centrale ha affermato che le prospettive economiche interne rimangono altamente incerte, e legate soprattutto a eventuali future restrizioni legate alla pandemia. Questa continua incertezza dovrebbe limitare gli investimenti e la crescita della spesa delle famiglie.
Il Comitato di politica monetaria della RBNZ ha ribadito che resta pronto a fornire più stimoli monetari se necessario.
Nel frattempo sul fronte valutario, il dollaro neozelandese ha toccato un nuovo massimo di 34 mesi contro il dollaro USA a 0.738 () mentre i rendimenti delle obbligazioni locali a 10 anni hanno continuato a salire fino ai massimi di 11 mesi. Negli Stati Uniti, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha ribadito una posizione politica altrettanto accomodante in un discorso davanti al Congresso.