Non si muove granché sul mercato valutario, anche per via della chiusura dei mercati finanziari statunitensi nel “giorno dei Presidenti“.
In assenza di driver fondamentali significativi, le speranze di una maggiore spesa pubblica e il graduale lancio di vaccini in tutto il mondo sembrano rendere difficile per il biglietto verde attrarre investitori.
C’è infatti un cauto ottimismo sulla ripresa economica globale, mentre i progressi dei vaccini continuano e si consolidano le aspettative che gli Stati Uniti forniranno un massiccio stimolo fiscale.
L’euro così inizia la settimana di contrattazioni riportando un lieve rialzo sul dollaro (), spingendosi anche a 1.21, livello più forte dal 26 gennaio.
Il si aggira poco sopra 90, poiché il denaro ha continuato a fluire verso valute più rischiose.
Per l’Eurozona oggi sono stati rilasciati dati macro sulla bilancia commerciale e produzione industriale di dicembre.
La bilancia commerciale ha registrato un surplus di 29,2 mld di euro, in aumento rispetto ai 22,6 mld dicembre e oltre le aspettative del mercato di 25,3 miliardi di euro.
Dato debole invece per la produzione industriale della Eurozona, che a dicembre è scesa dell’1,6% rispetto al mese precedente, primo flop dopo sette mesi di crescita ininterrotta.
