Come si attendevano i mercati, la Reserve Bank of Australia ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse al minimo storico dello 0,1%. Per sostenere l’occupazione e spingere all’inflazione, l’istituto guidato da Philip Lowe espanderà il suo piano di Quantitative easing di 100 miliardi di dollari australiani. Il piano attuale ha scadenza aprile.
Lowe ha confermato che non ci sarà alcun cambiamento nell’impostazione della politica chiave della RBA, e il costo del denaro non aumenterà fino a quando il tasso di inflazione non centrerà il target (range 2-3%) e finché la crescita dei salari non sarà più solida rispetto alle condizioni attuali.
L’orizzonte temporale entro il quale dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo è il 2024.
Dopo la decisione della RBA, il dollaro australiano ha continuato ad essere fiacco contro il dollaro USA (), scambiando attorno ai minimi di 5 settimane.
Il vero driver della coppia in questo momento è proprio il greenback americano, visto che i trader sono concentrati sul piano di aiuti da 1,9 trilioni promesso da Joe Biden.
La RBA ha inoltre affermato che un’importante questione a breve termine è il modo in cui le famiglie e le imprese si adattano al tapering di alcune delle misure di sostegno, e in che misura useranno i loro bilanci più solidi per sostenere la spesa.
Per quanto riguarda il PIL, si prevede una crescita del 3,5% sia nel 2021 che nel 2022. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione dovrebbe diminuire, con lo scenario centrale intorno al 6% alla fine di quest’anno e 5,5% a fine 2022.
