Come era ampiamente atteso, la Fed lascia i tassi invariati – in una forchetta fra lo zero e lo 0,25% – nella prima riunione dell’era di Joe Biden. La banca centrale USA conferma anche il maxi piano di acquisto di titoli.
“La velocità della ripresa e del mercato del lavoro si è moderata negli ultimi mesi, con debolezze concentrate nei settori più colpiti dalla pandemia“, spiega la Fed che vede rischi per l’outlook. Del resto la campagna vaccinale è appena iniziata, e non senza problemi. Quindi resta ancora l’incertezza sull’evoluzione della crisi pandemica (e con essa dell’economia).
La diagnosi della situazione economica USA non cambia quindi, ne’ la cura.
Anche perché non ha ancora visto la luce il nuovo piano di stimolo da 1.900 miliardi che il nuovo presidente Biden si appresta a far votare.
Powell comunque ha precisato che “diversi sviluppi puntano a migliorate prospettive” per i prossimi mesi di quest’anno.
Nel frattempo, sul mercato valutario il dollaro USD continua a respirare.
Il ha raggiunto i massimi settimanali a 90,90 (col rally migliore da giugno), spinto anche dal clima di avversione al rischio tra le crescenti preoccupazioni per l’impatto economico della pandemia.
Scende ancora l’, anche per via della debolezza della valuta unica, dopo che un funzionario della BCE ha affermato che la banca centrale ha gli strumenti necessari per agire sulla forza dell’euro e potrebbe ridurre ulteriormente il tasso sui depositi per mantenere l’obiettivo di inflazione.
