Le incertezze che continuano a circondare l’economia, hanno spinto la Bank of Korea a lasciare invariato il suo tasso al minimo storico dello 0,5%, come ampiamente previsto. Nel 2020 la banca centrale ha tagliato i tassi di 75 punti base.
Secondo i policy makers coreani, le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste deboli (il tasso di disoccupazione è balzato al 4,6% a dicembre, livello più alto dal gennaio 2010). Sebbene le esportazioni del paese stiano migliorando, l’economia reale deve affrontare una continua incertezza. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi intorno al 3,0%, mentre le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere deboli.
Nel frattempo, l’Agenzia coreana per il controllo e la prevenzione delle malattie ha aggiunto altri 513 casi di COVID-19, segno che la terza ondata di pandemia è rallentata.
Il board della Banca Centrale – guidato dal governatore del BOK Lee Ju-yeol – ha ribadito che manterrà la sua posizione accomodante. Viene giudicato infatti prematuro parlare della normalizzazione della politica monetaria da parte del BOK.
Sul fronte valutario, il won da qualche settimana ha arrestato la sua corsa sul dollaro (), dopo un lungo periodo di guadagni (fonte grafica ).
A dicembre il cambio è sceso sui minimi da giugno 2018 a 1.080. Dopo aver realizzato un doppio minimo, c’è stato un rimbalzo che ha spinto la coppia a testare (attualmente) la Ema500.
