Come era previsto, la Banca Nazionale Svizzera ha mantenuto il suo tasso di riferimento al minimo storico di -0,75% e il tasso overnight a -0,75%. Nell’ultimo meeting dell’anno, l’istituto centrale elvetico mantiene la sua politica monetaria espansiva al fine di stabilizzare l’attività economica e l’evoluzione dei prezzi.
La banca centrale si è inoltre impegnata a intervenire in modo più deciso sul mercato dei cambi, vista la forza del franco svizzero.
Sul fronte valutario, il franco svizzero è volato oltre 0,885 contro il dollaro (USDCHF), toccando il livello più alto da gennaio 2015. Il biglietto verde è rimasto sotto pressione anche dopo il meeting della FED, perché il lancio dei vaccini sosterrà la ripresa economica globale e perché sono in vista ulteriori stimoli fiscali e monetari.
Nel frattempo, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha designato la Svizzera come manipolatori di valuta (in sostanza attraverso manovra sul mercato, la BNS starebbe frenando volutamente il franco), replicando quanto accaduto un anno fa.
Secondo la BNS i tassi di interesse rimarranno probabilmente ai livelli attuali almeno fino al 2022, mentre l’inflazione è fissata a -0,7% quest’anno (contro -0,6% previsto a settembre) e 0,0% nel 2021 (contro 0,1% previsto in Settembre). Tornerà in territorio positivo nel 2022 (0,2 per cento).
