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FED, tassi invariati ma previsioni economiche riviste al rialzo. Il Dollaro argina le perdite

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Anche il piano di acquisti resta invariato, ma cambiano le condizioni che ne determinano la durata

Nell’ultima riunione del 2020 della Federal Reserve, l’istituto centrale americano ha mantenuto fermi i tassi di interesse allo 0-0,25% e ha affermato che continuerà ad aumentare gli acquisti di titoli si Stato a un ritmo di 80 miliardi. Inoltre continuerà l’acquisto di titoli delle agenzie garantite dallo Stato a un ritmo di 40 miliardi.

Fin qui, nulla di inatteso.
La grande novità sono le condizioni che determinano la durata di questo piano acquisti. Infatti la FED precisa che andranno avanti “fino a quando non saranno stati realizzati notevoli ulterori progressi verso gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi“. Da strumento per garantire la corretta trasmissione all’economia reale delle decisioni della Fed, gli acquisti di titoli passano ad essere uno strumento di politica monetaria, e quindi potranno ora durare più a lungo.


La FED ha inoltre lasciato invariate anche le proiezioni sui tassi di interesse, che dovrebbero restare fermi fino a tutto il 2022. Solo per il 2023 alcuni componenti del FOMC ipotizzano un rialzo del costo della liquidità.

Riguardo alla previsioni economiche, migliorano le prospettive sul PIL. Adesso è previsto in calo del -2,4% quest’anno rispetto al -3,7% di settembre. E’ inoltre visto in rialzo del 4,2% nel 2021 e del 3,2% nel 2022.
Il tasso di disoccupazione potrebbe fermarsi al 6,7% quest’anno contro le ipotesi di 7,6% a settembre.

Dopo il meeting della FED, il – che era scivolato a un minimo di 2 anni e mezzo a 90,1 – ha guadagnato slancio sfondando il livello di 90,70, soprattutto grazie alle prospettive di crescita più rosee per l’economia americana. Tuttavia, la possibilità di ulteriori stimoli negli Stati Uniti ha limitato i guadagni.

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