La stretta su dividendi penalizza le banche e zavorra la Borsa di Milano, che comunque riesce ad avanzare leggermente. La Bce ha raccomandato agli istituti della zona euro di rimandare a settembre 2021 la distribuzione dei dividendi, incidendo su un clima che nella prima parte di giornata era stato positivo in tutta Europa.
Gli investitori guardano con speranza all’avvio alle somministrazioni dei vaccini, e una ventata di ottimismo lo danno anche gli indici Pmi delle principali economie della zona euro. Resta tuttavia il timore degli effetti delle nuove misure restrittive in via di approvazione in quasi tutti i Paesi europei. Infine, cresce l’attesa per le decisioni della FED attese per mercoledì sera.
Il termina a +0,23% e chiude a 21.986,52 punti. I settori migliori sono stati vendite al dettaglio (+2,80%), sanitario (+1,43%) e utility (+1,31%). Male bancario (-1,37%), tecnologia (-0,52%) e materie prime (-0,44%).
Proporio le banche sono finite sotto i riflettori, dopo la decisione della BCE. I più colpiti dalla decisione saranno Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit, dove le aspettative di dividendi e buyback dovrebbero essere riviste al ribasso. Intesa Sanpaolo ha perso l’1,62%, Unicredit l’1,13%, Mediobanca lo 0,82%. Male anche Bper -1,35%.
Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in primo piano Nexi, che mostra un forte aumento del 2,66%. Bene anche Amplifon, con un importante progresso del 2,53%.
Riguardo al resto d’Europa, sprinta Francoforte dove il è salito dell’1,51%. A Parigi il Cac40 scende dello 0,31%, Madrid termina sotto la parità. Denaro su Londra, che registra un rialzo dello 0,88%.
Debole Wall Street chiude debole e contrastata. Lo segna 0.18%, il arretra di 0.15% mentre il fa +0.50%.
