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Lo Yuan cinese si raffredda. Pesano le sanzioni USA e il sentiment meno risk on

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Lo yuan si è rafforzato di oltre il 6,5% sul dollaro quest'anno. Il cambio UsdCnh resta sul livello 6,52 in prossimità dei massimi di 30 mesi

Dopo un po’ di corse, lo Yuan cinese si raffrdda rispetto al dollaro (). Il sentiment di rischio che aveva sostenuto la valuta cinese, adesso fa i conti con le ultime novità.
Anzitutto le nuove sanzioni con le quali gli USA colpiscono almeno una dozzina di funzionari cinesi per l’applicazione di una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong.
In secondo luogo, i timori legati al possibile naufragio del rapporto Londra-Ue su Brexit.
Il risk-sentiment si è deteriorato ulteriormente per via della nuova ondata di infezioni da coronavirus negli Stati Uniti, con New York, Pennsylvania e California che hanno dovuto affrontare un aumento allarmante dei ricoveri.

Lo yuan – che si è rafforzato di oltre il 6,5% rispetto al dollaro quest’anno – è sostanzialmente stabile. Il cambio resta sul livello 6,52, comunque in prossimità dei massimi di 30 mesi.
Evidenziamo che a 6,49 c’è un livello di supporto molto solido che evidentemente sta facendo effetto.
Nonostante il recente apprezzamento dello Yuan, i policymaker non sembrano ancora preoccuparsi della forza dello yuan.

Intanto sul fronte macro, il surplus commerciale della Cina è balzato a 75,42 miliardi di dollari a novembre, il più grande dall’inizio della serie nel gennaio 1981. Le riserve valutarie di Pechino schizzano a 3.178 trilioni di USD, registrando l’aumento più alto dall’agosto del 2016.
La Banca popolare cinese (PBoC) ha immesso 60 miliardi di CNY nel mercato tramite pronti contro termine attivi a sette giorni. Lo scopo è mantenere una liquidità ragionevole e sufficiente del sistema bancario.

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