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OPEC+, c’è l’accordo: a gennaio meno tagli per 500mila barili. WTI e BRENT corrono

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Si tratta di una soluzione compromesso che toglierà dal mercato circa il 7% della produzione globale

Dopo un nerovso tira e molla avvenuto nei giorni scorsi, l’OPEC+ riesce a far convergere le volontà dei Paesi produttori, raggiungendo un accordo sul futuro ammontare dei tagli produttivi. E questo dà un aiutone ai prezzi di e .

I player del mercato, riuniti in meeting in videoconferenza, hanno deciso che da gennaio la produzione si alzerà, ma solo di 500mila barili al giorno.
Attualmente l’ammontare dei tagli è di 7,7 milioni di barili, secondo un aggiustamento deciso lo scorso mese di agosto (a maggio la prima riduzione fu di 9,7 milioni).

Si tratta di una soluzione compromesso che toglierà dal mercato circa il 7% della produzione globale. Ma non toglie molte divergenze di vedute tra i produttori. Anzitutto quelle tra Arabia Saudita – che voleva lasciare lo status quo – e la Russia – che voleva un allentamento maggiore, con l’appoggio di Iraq, Nigeria ed Emirati Arabi Uniti.
Inoltre rimane il problema di alcuni paesi “fuorilegge”, che non hanno mai rispettato davvero i patti (alcune stime calcolano che tali violazioni ammontano complessivamente a 2,3 milioni di barili al giorno).

Ad ogni modo, la decisione presa dall’Opec+ ha dato una bella spinta ai prezzi del petrolio, che si avvia verso la quinta settimana di guadagni.
Le quotazioni del sono arrivate a sfiorare i 46,8 dollari al barile, sui massimi degli ultimi nove mesi.
Il del Mare del Nord si è portato in prossimità dei 49,6 dollari.

Tuttavia, sul futuro scenario di mercato continua a pesare la pandemia. Soltanto l’uscita dalla crisi potrebbe dare un impuslo deciso alla domanda di petrolio, consentendo così all’Opec+ di ridurre ulteriormente i tagli produttivi a 5,8 milioni di barili, come era stato ipotizzato in aprile.

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