La South African Reserve Bank ha lasciato invariato il costo del denaro al minimo storico del 3,5% durante il meeting di novembre, come ampiamente previsto.
La decisione non è stata unanime e fa seguito ai tagli precedenti per 300 bps, che sono stati fatti quest’anno per sostenere un’economia che era già in recessione prima dello shock pandemico.
I policy makers sudafricani hanno affermato che i rischi per le prospettive di crescita dovrebbero essere bilanciati, mentre i rischi complessivi per le prospettive di inflazione sembrano essere al ribasso nel breve termine, ma bilanciati nel medio termine.
La SARB prevede una contrazione economica dell’8% nel 2020, rispetto alla stima di settembre di 8,2%, prima di rimbalzare del 3,5% (in precedenza 3,9%) nel 2021 e del 2,4% nel 2022 (in precedenza 2,6%).
Le stime indicano anche un’inflazione del 3,2% nel 2020 (rispetto al 3,3% precedente), al 3,9% nel 2021 (rispetto al 4% precedente) e al 4,4% nel 2022 (non revisionato).
La Reserve Bank ritiene poco probabile che possa esserci un altro allentamento nel breve termine, ma ha suggerito due aumenti dei tassi nel terzo trimestre e nel quarto trimestre del 2021.
Dopo la decisione della SARB, il rand sudafricano si è mosso poco (), anche perché gli investitori attendono la revisione del rating di credito da parte di Moody’s e S&P (venerdì).