Momento positivo per la sterlina britannica, che tocca il massimo di due mesi contro il dollaro.
Sono due i fattori che incidono sullo sprint della valuta britannica: le rinnovate speranze sulla Brexit e le novità riguardo al vaccino COVID-19 di Pfizer.
La prospettive di avere in commercio un vaccino in tempi ragionevolmente brevi, ha messo il turbo ai mercati dalla giornata di lunedì che adesso vedono concretamente la possibilità di una attesa ripresa a V dell’economia. Questo ha riacceso l’appetito al rischio degli investitori. Nella coppia GBPUSD il dollaro (come rifugio) ne è risultato penalizzato.
Ma la sterlina cresce anche grazie alle novità dalla Brexit. Il ministro delle finanze britannico Sunak ha detto lunedì che sono stato fatti progressi significativi nei colloqui con la UE. Un cauto ottimismo l’aveva manifestato in precedenza anche Johnson.
Quest’ultimo ha dovuto incassare una pesante sconfitta alla Camera dei Lord, che ha bocciato le parti più controverse del disegno di legge “Internal Market Bill”, che serve ad aggirare gli obblighi dell’accordo di divorzio tra Ue e Uk.
Il cambio GBPUSD ha così toccato 1.326 martedì per la prima volta dal 6 settembre, anche perché i mercati credono sempre di meno che la BoE possa spingere i tassi di interesse in territorio negativo. Adesso il Cable sta testando un’area di resistenza tra 1.322 e 1.329, che apre alla successiva spinta verso 1.340 (fonte grafica ).
Dal fronte macro intanto, arrivano segnali contrastanti per il Regno Unito.
Il tasso di disoccupazione è balzato a un massimo di quattro anni al 4,8% nel terzo trimestre, mentre i licenziamenti hanno raggiunto un livello record. L’occupazione è scesa per la quinta volta consecutiva, mentre i salari sono aumentati al massimo di 6 mesi.