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FED Federal Reserve

Manca ancora il nome del prossimo presidente, così la FED congela tassi e policy

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Il Federal open market committee (FOMC) ha confermato i tassi nella forbice tra lo 0-0,25%

Nessuna sorpresa dal meeting della Federal Reserve, ma non c’erano dubbi visto che sono passati solo tre giorni dalle elezioni, e al momento della riunione neppure era noto con certezza il nome del presidente USA.
L’istituto centrale ha lasciato invariati i tassi allo 0-0,25%, ovvero quel livello dove furono portati a marzo scorso, in piena prima ondata della crisi pandemica.

Il Federal open market committee (FOMC) ha ribadito che “si impegna a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere l’economia degli Stati Uniti”. Viene altresì evidenziato che ci sono grosse difficoltà economiche, e che malgrado ci sia stata una ripresa nella crescita e nell’occupazione, restiamo ben al di sotto dei livelli di inizio anno. Si sente e si continuerà ancora a sentire il peso del virus sull’attività economica, sull’occupazione e sull’inflazione.

Sostanzialmente il Fomc conferma tutto quello che ha detto durante e dopo l’ultimo meeting, rinviando ogni decisione a quando sarà più chiaro il quadro politico degli Stati Uniti.

Nel frattempo gli effetti del post-elezione si fanno sentire sul dollaro USD, che è scivolato pesantemente dopo che si è capito lo scenario politico verso il quale ci si avvia. Vincerà Biden, ma non sarà un successo così schiacciante da cambiare drasticamente le cose nel breve periodo. Inoltre, si potrà ricominciare a parlare del piano di stimoli di cui l’economia Usa ha bisogno.

Aver eliminato il fattore incertezza connesso alle presidenziali americane, ha liberato l’appetito al rischio degli investitori. Ne ha fatto le spese il dollaro, che è scivolato contro tutte le altre valute principali.
Il cambio schizza oltre 1,183. Il è invece sceso sotto 92,50.

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