Lunedì fiacco per i mercati valutari, visto che l’attenzione è tutta rivolta alle elezioni presidenziali negli Usa, in programma martedì 3 novembre. Gli investitori rimangono guardinghi e questo clima di “sospensione” premia il dollaro americano. Anche se Biden sembra in netto vantaggio, si teme uno scenario nel quale Trump contesti l’esito del voto, perché ciò paralizzerebbe temporaneamente l’attività politica.
Anche l’aumento dei nuovi casi di coronavirus COVID-19 portano beneficio al dollaro: stando agli ultimi dati diramati dalla Johns Hopkins University, nella giornata di domenica gli Stati Uniti hanno visto balzare i nuovi casi di COVID-19 di 81.493 casi.
Il oscilla attorno a 94, sui massimi di quasi quattro settimane. La scorsa settimana, il dollaro è cresciuto di circa l’1,3%, il più grande guadagno settimanale dalla fine di settembre.
Il dollaro sale nei confronti dell’euro, con il rapporto di cambio che rimane poco sopra 1,16 dopo aver toccato il livello più basso dal 29 settembre, tra le preoccupazioni per l’impatto negativo delle nuove misure restrittive sulla ripresa dell’Europa.
La Germania è entrata oggi in un lockdown di quattro settimane, il Regno Unito lo farà a partire dal 5 novembre. Anche altri paesi del continente come il Portogallo e la Grecia hanno imposto restrizioni più severe.
I dati PMI migliori del previsto dalle maggiori economie europee hanno contribuito a contenere le perdite.
