La corsa del virus spegne l’appetito al rischio e dà un po’ di sollievo al dollaro, nella sua veste di valuta rifugio. Non dà manforte ai mercati il fronte politico, dal quale non arrivano sviluppi incoraggianti circa il nuovo pacchetto di stimoli economici. A questo punto pare improbabile che un accordo tra Democratici e Repubblicani possa esserci prima delle elezioni presidenziali.
Riguardo alla pandemia, da Europa e USA continuano a giungere notizie poco confortanti circa l’andamento dei contagi. In molti paesi del Vecchio Continente sono scattate nuove misure restrittive, che finiranno per rendere la ripresa economica molto più lenta e incerta. Negli USA intanto si rimane oltre gli 80mila casi al giorno, a livelli record.
Come detto, il dollaro USD si risolleva dopo aver perso la scorsa settimana circa l’1%. Il DollarIndex torna ad affacciarsi oltre quota 93, al livello più alto in quasi una settimana.
Intanto l’ si allontana dai massimi di 5 settimane (toccati all’inizio della settimana scorsa a 1,188), scambiando poco oltre 1,18. Gli investitori sono rimasti cauti anche in attesa di notizie sui negoziati sulla Brexit.
Come vediamo sul broker , dopo aver tagliato la trendline rialzista, il prezzo è tornato a testarla di nuovo. Poco più in basso va invece tenuta d’occhio la EMA a 50 giorni.