Home
Petrolio

Il PETROLIO rimane sotto pressione. Il Covid frena la ripresa e dalla Libia arrivano brutte notizie…

Scritto da -

La National Oil Corp annuncia un incremento produttivo fino a un milione di barili al giorno entro 4 settimane

Continua ad esserci una forte pressione sul petrolio, e così e comincia la settimana in calo.
L’umore dei mercati è appesantito sia da questioni inerenti la domanda, sia dal lato dell’offerta.

Su tutto domina la questione Covid. L’impennata di contagi sia negli Stati Uniti che in molti paesi Europei, sta alimentando il timore che la ripresa della domanda possa essere molto più lenta del previsto, visto che diversi Paesi stanno adottando misure più o meno forti di lockdown.

Ma neppure dal lato dell’offerta arrivano buone notizie per gli investitori. La National Oil Corp, la maggiore compagnia petrolifera libica, ha infatti revocato la forza maggiore sulle esportazioni dai porti di Es Sider e Ras Lanuf. Questo spingereà il livello di output esportato, mentre le previsioni di produzione – sorprendendo gli analisti – annunciano un incremento produttivo fino a un milione di barili al giorno entro 4 settimane.

Per questi motivi i prezzi del petrolio stanno finendo ancora sotto pressione, con cali di diversi punti percentuale. Il è scivolato sotto i 39 dollari al barile, mentre il scende è sceso sotto i 41 dollari.

Questo scenario metterà chiaramente in difficoltà l’OPEC+, tenuto conto che da gennaio 2021 gli accordi prevedono un incremento produttivo di 2 milioni di barili al giorno.
Bisognerà sedersi di nuovo al tavolo e rinegoziare i tagli. Settimana scorsa Putin si è già detto disponibile a estendere le riduzioni della produzione.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA