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Cina, la PBoC scende in campo per frenare lo Yuan. USDCNH risale oltre 6,74

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Appena pochi giorni fa la valuta del Dragone aveva raggiunto il massimo rispetto al dollaro da aprile 2019

L’eccessivo apprezzamento dello yuan rispetto al dollaro USDCNH preoccupa la Banca centrale di Pechino (PBoC) che infatti ha deciso di correre ai ripari.
L’istituto di Pechino ha infatti tagliato i margini di liquidità per le operazioni in valute estere, abbassando sostanzialmente il costo della vendita allo scoperto della valuta cinese.

La misura va nella direzione opposta rispetto a quanto venne deciso nell’agosto del 2018, quando la PBoC venne posto il coefficiente di riserva obbligatoria del 20%.
All’epoca si era nel clou della trade war con gli USA, e quella misura serviva a sostenere lo Yuan che perdeva quota. La Banca centrale cinese ha comunque dichiarato che “continuerà a garantire la flessibilità del tasso di cambio del renminbi”.

Dopo questa mossa della PBoC, lo Yuan ha perso quota sia contro il dollaro che contro l’euro.
Appena pochi giorni fa la valuta del Dragone aveva raggiunto il massimo rispetto al dollaro da aprile 2019, con il cambio USDCNH sceso sotto quota 6,73, dove ha incontrato una solida zona di supporto (fonte grafica ).

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Nel terzo trimestre, il cambio è sceso del 4%, e si è trattato del più forte aumento trimestrale dello Yuan degli ultimi 12 anni.
Da fine maggio la valuta cinese ha guadagnato oltre il 6% rispetto al dollaro, e negli ultimi giorni ha beneficato anche dalla prospettiva concreta della vittoria del democratico Joe Biden alle elezioni degli Stati Uniti, con miglioramento delle relazioni sino-americane.

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