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Criptovalute, la proposta UE: autorizzazione e controllo delle autorità. Stablecoin nel mirino

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La Commissione europea ha proposto una nuova normativa dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo

Potrebbe presto cambiare lo scenario per le cryptovalute nella UE, che mira a diventare la prima grande giurisdizione a regolamentare le valute digitali.
Dopo quasi due anni di lenti progressi, la Commissione europea ha infatti proposto una nuova normativa che dovrebbe – in teoria – garantire la stabilità finanziaria a fronte di progetti digitali privati, come quello lanciato da Facebook (Libra).

Le autorità dei singoli Stati e della UE sono sempre state sull’allerta di fronte alle criptovalute, che vengono viste come strumento dal grande potenziale, ma anche insidiose perché sfuggono dal loro controllo (e quindi si prestano anche a illeciti, attività di riciclaggio e speculazioni).


Secondo la proposta, gli operatori emittenti dovranno redigere un “white paper” con tutte le informazioni rilevanti sull’emittente, e dovranno ricevere una autorizzazione da parte delle autorità di uno Stato UE. Questo gli consentirà di fornire i propri servizi in tutto il territorio comunitario.
Inoltre dovranno avere determinati requisiti patrimoniali, rispettare certi obblighi di custodia e adottare una serie di procedure per salvaguardare i diritti dell’investitore. Poi saranno sottoposti alla vigilanza delle autorità di quello Stato membro UE.

Regole ancora più rigide per le stablecoin

Le autorità sono particolarmente preoccupate per i token digitali sostenuti da valute sovrane, note come “stablecoins” (come Libra di Facebook). Se da un lato proprio questa loro struttura limita il rischio di bolla speculativa, dall’altro i regolatori europei temono che potrebbero destabilizzare l’economia e mettere in pericolo la stabilità finanziaria.
Per questo proprio per le stablecoin il quadro proposto sarebbe ancora più rigido. La Commissione UE ha proposto infatti requisiti più severi in termini di vigilanza e diritti degli investitori. Questa vigilanza spetterebbe dell’Autorità bancaria europea.


Appena giorno fa, diversi Paesi (tra cui l’Italia) avevano chiesto che alle stablecoin non fosse consentito di operare nell’Ue, finché certe questioni legali, normative e di vigilanza non saranno risolte.
Per il momento si tratta ancora di una proposta, e il nuovo regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo. La proposta della Commissione, inoltre, non riguarderà le valute digitali che le banche centrali stanno attualmente sviluppando.

La Commissione UE ha precisato che “non ritiene conveniente proibire criptovalute come Libra è che occorre garantire che l’Europa possa sfruttare al massimo le possibilità che le criptovalute hanno da offrire, mitigando i rischi per la protezione dei consumatori, l’integrità del mercato, la stabilità finanziaria, la trasmissione della politica monetaria e la sovranità monetaria. L’obiettivo è regolamentare l’innovazione standovi dentro, non standone fuori”.

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