Continua il momento positivo del peso messicano (MXN) nei confronti del dollaro, e adesso il cambio sta testando l’importante livello della media mobile a 200 periodi, dopo una lunghissima marcia di avvicinamento.
Il peso messicano si è apprezzato costantemente negli ultimi due mesi, e soprattutto ad agosto ha recuperato un altro 4% rispetto alla valuta a stelle e strisce (10% se consideriamo dal picco di marzo). Tuttavia, il bilancio annuale dice che l’ rimane ancora il 15% più su di quanto era a inizio 2020.
Il ritorno dell’appetito per gli asset rischiosi su scala globale, e la prolungata fase di debolezza del biglietto verde, hanno propiziato il recupero del peso messicano, che ha ricevuto l’ultimo impulso dai dati economici sulla produzione in Cina, che hanno confermato una solida ripresa.
Qualche dato positivo è arrivato anche dal Messico. Il National Occupation and Employment Survey (ENOE) di luglio ha evidenziato che la popolazione economicamente attiva è cresciuta di 1,48 milioni. Dei 12 milioni di persone che hanno lasciato la popolazione economicamente attiva ad aprile a causa del lockdown, più della metà (7,2 milioni) sono rientrate.
Nonostante il calo del petrolio (asset fondamentale per l’economia messicana visto che il Paese è uno dei maggiori produttori ed esportatori), il cambio sta gravitando vicino alla sua media mobile a 200 giorni, che rappresenta il test più importante in vista di un eventuale ulteriore apprezzamento della valuta messicana (fonte grafica ).
Il prossimo ostacolo sarebbe poi il 61.8 Fibonacci costruito sul movimento ascendente di febbraio-marzo, ma prima ancora c’è lo swing low dell’8 giugno (21.4650).
Esiste la possibilità che l’ continui a scendere se l’economia globale continuerà la sua ripresa e il petrolio avanzerà ulteriormente.
Vale però la pena menzionare come una recrudescenza della volatilità del mercato e dell’avversione al rischio potrebbe far risalire l’USDMXN.
