Si chiude a tinte alterne la settimana delle Borse, che oggi hanno digerito la ‘svolta’ di Powell (capo della FED) sull’inflazione e ragionano sulle conseguenze delle dimissioni anticipate del Premier giapponese Shinzo Abe.
Ma oltre a questo ci sono anche i dati macro che certificano una ripresa economica ancora debole, mentre proseguono i timoni per i contagi da Covid che restano a livelli di guardia.
Piazza Affari chiude sulla parità (-0,03% il a quota 19.841,01 punti) soprattutto grazie alla buona verve delle banche, trascinate proprio dall’effetto Powell e dalla garanzia della Fed su una politica ‘accomodante’ a lungo termine. Sulle incide in modo positivo anche l’ok della BCE alla scissione di 8,1 miliardi di Npl per Mps (+2,7%), che per molti osservatori darà il via a una nuova tappa del risiko bancario.
Vola Unicredit, con una marcata risalita del 3,45%. Seguono a ruota Bper (+2,1%), Intesa Sanpaolo (+1,2%) e Banco Bpm (+0,5%).
Oltre al comparto bancario (+1,53%), vanno bene anche vendite al dettaglio (+0,69%) e materie prime (+0,60%). In fondo alla classifica sanitario (-1,77%), alimentare (-1,54%) e chimico (-1,44%).
I più forti ribassi si verificano su DiaSorin, -4,83%, messa sotto pressione dalla concorrenza sul fronte di test e tamponi per il Covid-19.
Le altre Borse
Nel resto d’Europa Londra soffre un calo dello 0,61%. Perde poco il di Francoforte, in flessione dello 0,48%. Parigi scende dello 0,26%. Frazionale rialzo per Madrid che porta a casa un mediocre +0,6%.
Wall Street intanto chiude la settimana in moderato rialzo. Lo segna +0,67%. Il viaggia con +0,57% mentre il è in progresso dello 0,60%.
