Il dollaro riesce in extremis a evitare la nona settimana di fila in calo contro l’euro, che sarebbe stata la peggiore serie dall’estate del 2010. Il biglietto verde approfitta di un clima meno propenso al rischio, ma anche dei dati macro poco brillanti giunti dal fronte dell’Eurozona.
I Pmi relativi a manifattura e servizi della UE, relativi al mese di agosto, si sono rivelati peggiori delle attese. La stima flash del Pmi composito His Markit, considerato una misura affidabile dello stato dell’economia, si è fermato a 51,6 dal 54,9 della lettura finale di luglio. Tutto questo evidenzia ulteriormente le difficoltà della ripresa economica.
Il biglietto verde ha inoltre trovato sostegno nel robusto aggiornamento relativo alle vendite di case esistenti, balzate a luglio del 24,7%, superando le stime degli analisti.
Il cambio scende sotto 1,180 e arriva a toccare anche un minimo di circa dieci giorni a 1,175. Pochi giorni fa la coppia era riuscita a ad aggiornare il massimo da oltre due anni.
