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PBoC, nessun cambio di rotta in politica monetaria. USDCNH si aggira sui minimi di 5 mesi

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Investitori fiduciosi sulle valute asiatiche: le scommesse "long" sullo yuan cinese sono salite ai massimi dall'inizio del 2018.

La PBoC non ritocca la propria politica monetaria, dal momento che la sua economia continua a mostrare segni di robusta ripresa. L’istituto centrale di Pechino ha lasciato il tasso primario del prestito (il “nuovo” tasso di interesse di riferimento) al 3,85% e quello sui prestiti quinquennali al 4,65%. L’ultima volta che erano stati ritoccati risale ad aprile, quando vennero abbassati rispettivamente di 20 e 10 punti base.
La decisione non ha sorpreso i mercati, visto che all’inizio di questo mese è stato mantenuto il tasso sulla sua linea di credito a medio termine o MLF, che funge da guida per l’LPR.

Ricordiamo che di recente la banca centrale cinese aveva preannunciato una politica monetaria più flessibile e più mirata, per dare liquidità alle società che hanno davvero bisogno di finanziamenti per sopravvivere ai danni derivanti dal Covid-19.
Va inoltre segnalato che la PBoC ha appena effettuato una maxi iniezione di liquidità da 700 miliardi di yuan (100,9 miliardi di dollari) con finanziamenti di un anno attraverso le linee di credito a medio termine (medium-term lending facility, Mlf), segnalando la volontà di allentamento monetario per aiutare l’economia dopo la pandemia del Covid-19.

Sotto il profilo valutario, la decisione della PBoC non ha avuto impatto sul cambio col dollaro, anche perché largamente attesa. Nell’ultimo periodo lo Yuan ha beneficiato della debolezza del biglietto verde e dell’approccio meno aggressivo della PBoC.
Il cambio – che durante la fase acuta della pandemia aveva superato la soglia psicologica di 7,00 e si era spinto quasi a 7,20 – adesso si è stabilizzato su 6,90 e nei gironi scorsi ha toccato il minimo di 5 mesi poco sotto tale livello (fonte grafica broker ).

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E’ interessante sottolineare come secondo un sondaggio Reuters, gli investitori sono diventati ottimisti sulle valute asiatiche grazie alla maggior fiducia sul rimbalzo economico della regione. Le scommesse “long” sullo yuan cinese, ad esempio, sono salite ai massimi dall’inizio del 2018.

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