Finisce con il segno meno la settimana delle Borse Europee. Il rimbalzo dopo giorni opachi sfuma proprio sul filo di lana, dopo aver viaggiato in territorio positivo per buona parte della seduta.
A penalizzare i listini del Vecchio Continente sono i dati macro contrastanti (crollo senza precedenti del Pil italiano nel secondo trimestre, -12,4%), le perdite miliardarie di colossi come Exxon e Chevron (malgrado altri come Amazon a Facebook invece abbiano sorpreso in positivo) e l’incertezza sui tempi del nuovo pacchetti di aiuti pubblici negli Usa.
Per Milano un luglio negativo
Il chiude il mese di luglio in rosso (-1,47%), e non poteva essere diversamente visto che siamo giunti all’ottava seduta ribassista di fila. La seduta odierna del , che era partita bene fino a toccare un guadagno dell’1,2%, invece termina a – 0,71% a quota 19.091,93 punti.
A Milano salgono per i comparti immobiliare (+2,27%), tecnologia (+0,89%) e servizi finanziari (+0,59%), mentre perdono nettamente terreno materie prime (-2,48%), petrolio (-1,90%) e telecomunicazioni (-1,84%).
Brilla UBI Banca (+4,41%), dopo che i risultati finali dell’opas di Intesa Sanapaolo (-1,6%) hanno decretato una adesione superiore al 90%. Bene anche Amplifon (+4,29%), Nexi (+2,43%) e Unipol (+2,20%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su CNH Industrial (-5,43%), segnata dal tonfo di Caterpillar negli Usa. Affonda Leonardo, con un ribasso del 5,15%. Calo deciso per ENI, che segna un -3,54% dopo la trimestrale e il taglio del dividendo.
Le altre Borse
Per quanto riguarda le altre piazze europee, il a Francoforte argina la caduta e perde 0,54%. Profondo rosso per Londra, in discesa dell’1,54%. Perde molto Madrid, in calo dell’1,70%. Chiusura negativa per Parigi, in ribasso dell’1,43%
Finisce bene invece la settimana di Wall Street. Lo segna +0.77% mentre il avanza dello 0.44%. Guadagni sostanziosi per il , che fa +1.49%.
