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Crolla la fiducia degli investitori, la Lira Turca è sotto pressione. EUR-TRY sui massimi storici

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L'inflazione ha ripreso a galoppare ma la CBRT è sotto scacco da Erdogan. Intanto viene approvata una legge che censura i social

La pressione sulla Lira turca continua ad essere enorme, tanto che nella giornata di mercoledì il cambio Euro-Lira () ha toccato il nuovo minimo storico oltre quota 8,24. Il precedente record venne toccato durante la pesante crisi valutaria dell’estate del 2018.

La ragione principale della svalutazione della Lira è la sfiducia degli investitori turchi e stranieri nella capacità della Banca centrale di Ankara di contenere l’inflazione, che è schizzata al 12,6% (a ottobre era scesa fino a 8,6%). La Turchia rappresenta un’eccezione nel panorama dei paesi emergenti appunto per un’inflazione superiore alla media.
Teoricamente per contenere questa ascesa servirebbe aumentare i tassi d’interesse, ma questo cozza da un lato con la necessità di dare sostegno all’economia a causa del Covid, ma soprattutto con l’opposizione ferma a questa pratica da parte del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Dopo aver fatto nove tagli dei tassi d’interesse, passati dal 24% del luglio 2019 all’8,25% attuale, settimana scorsa la Banca centrale di Turchia ha mantenuto immutati i tassi per il secondo mese consecutivo, dicendosi convinta che gli effetti disinflazionistici dell’aumento della domanda si faranno sentire nella seconda metà dell’anno.

A minare la credibilità internazionale del Paese è inoltre la decisione del parlamento turco di approvare una controversa legge che consentirà al governo un maggiore controllo sui social media. Giganti come Facebook, Twitter e Youtube d’ora in avanti dovranno avere un referente locale che vigilerà sui contenuti e ne deciderà l’eventuale rimozione in base alle norme vigenti in Turchia. Una censura vera e propria.

L’indebolimento della Lira turca

Sul fronte valutario l’Euro ha guadagnato circa il 23% sulla lira da inizio anno, e nella mattinata di mercoledì ha segnato un nuovo massimo storico a 8,240 ().

Va detto che la pressione su Ankara deriva anche dalle preoccupazioni delle sanzioni dell’UE a causa dei piani di perforazione nel Mediterraneo orientale. La Turchia è molto attiva nel cercare petrolio e gas al largo di Cipro, ma così facendo ha alimentato tensioni nella regione, dove un certo numero di paesi si contendono i diritti per le risorse di idrocarburi. Questo ha spinto l’UE a considerare nuove sanzioni ad Ankara.

Diverso il discorso rispetto al dollaro (), nei confronti del quale la Lira è rimasta abbastanza stabile nell’ultimo bimestre. Questo perché la banca centrale turca ha deciso di vendere decine di miliardi di dollari per stabilizzare il tasso di cambio col biglietto verde. La conseguenza però è un assottigliamento delle riserve molto drastico.

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