Le parole del governatore Lowe e le minute dell’ultimo meeting di politica monetaria della RBA australiana, hanno dato slancio all’Aussie contro il dollaro ().
L’istituto centrale si è mostrato inaspettatamente molto ottimista, a dispetto dei deboli rapporti macroeconomici e delle recenti misure restrittive nello stato del Victoria, uno dei più grandi dell’Australia.
I verbali della riunione di luglio della RBA, che ha assunto una posizione “wait and see” (di attesa), sottolineano che non c’è la necessità di adeguare gli attuali parametri della politica monetaria.
Anche se questi verbali riguardano un periodo precedente al rilascio dei più recenti dati economici (quello sul lavoro è stato deludente), è altrettanto vero che le dichiarazioni “fresche” del governatore Philip Lowe sono comunque state ottimistiche. Il Governatore ha ricordato l’importanza delle recenti misure governative a sostegno dell’economia (ieri il primo ministro australiano ha annunciato che i programmi JobKeeper e JobSeeker saranno prorogati dopo settembre).
Lowe ha inoltre dichiarato che, anche se preferirebbe un tasso di cambio più basso. quello attuale è “ampiamente allineato con i suoi fondamentali” e che sarebbe necessario un rendimento dei titoli di Stato triennale “sostenibilmente più alto” per consentire alla banca di riavviare gli acquisti di asset nell’ambito del programma di allentamento quantitativo che è stato rapidamente liquidato dopo essere stato appena lanciato a marzo.
La situazione ha permesso ai tori dell’ di spingere il cambio oltre 0.70, andando a superare l’area di resistenza 0.7031 che comprende i massimi di dicembre e giugno.
Ulteriori prospettive di crescita sono possibili, tenuto conto della debolezza della valuta americana e dell’interesse generale degli operatori finanziari in attività rischiose.
Il dollaro australiano prende quota anche contro l’euro. Il cambio infatti scivola a metà mattinata a 1,6179, cedendo oltre lo 0.8%.
