La banca centrale cinese (PBoC) ha confermato il costo del denaro ai minimi di sempre. I tassi d’interesse sono infatti stati lasciati al minimo storico del 3,85%, fissato nel mese di aprile. Il tasso sui finanziamenti a 5 anni è stato confermato al 4,65%.
La decisione non sorprende i mercati, visto che la PBoC appena pochi giorni fa aveva confermato il tasso di interesse sui prestiti a medio termine al 2,95% per il terzo mese consecutivo.
L’Autorità di politica monetaria mantiene quindi una politica ultra accomodante, nell’intento di sostenere l’espansione dell’economia cinese, messa a dura prova dalla crisi del Covid-19.
La decisione di mantenere i tassi stabili arriva dopo che scorsa settimana la produzione industriale è aumentata del 4,8% su base annua a giugno, registrando così il terzo mese di espansione consecutivo. L’economia cinese è cresciuta del 3,2% nel secondo trimestre, dopo aver vissuto un crollo record nel primo trimestre.
Tuttavia, lo yuan offshore () finora non è riuscito a raccogliere i frutti di un quadro in miglioramento.
I mercati sembrano soffrire l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, dovute alla nuova legge sulla sicurezza nella regione semiautonoma di Hong Kong.
Nell’ultimo periodo comunque la valuta cinese si è apprezzata rispetto al dollaro USD, ritornando in prossimità della soglia psicologica di 7,00, dove però si sta scontrando con il 38.2 di Fibonacci costruito sul movimento di settembre2019-febbraio 2020 (fonte grafica broker ).
