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BCE avanti senza cambiare: tassi fermi e PEPP confermato. EUR-USD sui massimi di 4 mesi

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L'attesa si sposta adesso sull'incontro del Consiglio europeo sul tema del Recovery Fund da 750 miliardi di euro

Non sono arrivate sorprese dal meeting della BCE. L’istituto di Francoforte ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse, confermando anche il piano d’acquisto di titoli (Pepp) per dare sostegno all’economia dell’area.
Il tasso principale rimane fermo a zero, il tasso sui depositi resta a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. ll Pepp continuerà almeno fino a giugno 2021, in maniera flessibile nel tempo. Gli acquisti effettuati nell’ambito del “normale” Qe, infine, proseguiranno inoltre al ritmo di 20 miliardi di euro al mese.

La presidente Christine Lagarde ha chiarito che l’Eurozona necessita ancora di “un ampio stimolo monetario“, e ha sottolineato quanto è importante che si raggiunga una intesa sulle misure per affrontare l’emergenza. In special modo, ha auspicato che il Recovery Fund venga “approvato il prima possibile“.
Intanto la Bce sottolinea come gli ultimi dati segnalano un recupero dell’attività economica nell’area euro dopo i crolli legati alla pandemia. Tuttavia, rimaniamo ancora distanti dai livelli che c’erano prima dello scoppio della crisi sanitaria.
Il consiglio direttivo della Bce “è pronto a regolare tutti i suoi strumenti, come opportuno, per assicurare la convergenza dell’inflazione verso il suo obiettivo in maniera sostenibile“.

Il mercato ha reagito senza sussulti alla decisione della BCE. In fondo nessuno si aspettava una Eurotower interventista.
L’euro comunque continua a marciare al rialzo come sta accadendo da diversi giorni.
Il cambio ha superato il livello 1,14, scoglio che per molto tempo era rimasto insormontabile, toccando nuovi massimi di 4 mesi (fonte grafica broker ).

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L’attesa si sposta adesso sull’incontro del Consiglio europeo sul tema del Recovery Fund (noto anche come NextgenerationEU) da 750 miliardi di euro.
Sul tavolo delle proposte compare già quella del presidente del Consiglio, Charles Michel, una soluzione di compromesso tra i “frugal four” (Austria, Olanda, Svezia e Danimarca) che vorrebbero garanzie per la restituzione di quelli che a quel punto diventerebbero ufficialmente prestiti finanziati dalle risorse proprie dell’Unione, e il resto delle file capeggiate da Francia e Germania, fautrici del piano che originariamente prevedeva solo 500 miliardi di euro, tutti da destinare ad aiuti a fondo perduto per le economie più danneggiate dalla pandemia di Covid-19.

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