Comincia col piede sbagliato la settimana dei listini azionari europei, tutti in rosso con la sola eccezione della borsa di Milano.
Si è spenta un po’ di euforia da fine lockdown, ma soprattutto si guarda con trepidazione alla Fed, che mercoledì potrebbe ridurre il suo sostegno all’economia (visti i recenti dati del mercato del lavoro).
Milano tiene
A Piazza Affari il sale dello 0,22%, archiviando la sessione a 20.231,38 punti. Nel corso della giornata però era salito anche dell’1%, spinto soprattutto dai bancari (il settore segna +2,34%).
Prosegue infatti la corsa di Bper (+4,9%), ma corrono pure UniCredit (+3,9%) e Mediobanca (+3,1%). In rialzo Intesa Sanpaolo (+1,7%) e Ubi (+1,5%) dopo l’ok della Bce all’acquisizione da parte di Ca’ de Sass.
Sul listino milanese marciano forte anche i settori chimico (+3,72%) e immobiliare (+3,20%). Male invece i settori tecnologia (-4,22%), sanitario (-1,91%) e beni per la casa (-1,00%).
Tra i titoli più importanti di Milano, si segnala anche Telecom Italia (+2,71%). I più forti ribassi, invece, si verificano su STMicroelectronics, che continua la seduta con -4,27%. In apnea Nexi, che arretra del 3,95%. Tonfo di Diasorin, che mostra una caduta del 3,86% per via dell’aggiudicazione a Roche della gara per i test sierologici in Lombardia.
Le altre Borse
Tra i listini europei discesa modesta per Francoforte, dove il cede un piccolo -0,22%. Incolore Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente, e pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,43%.
Chiusura in rialzo per Wall Street. Al termine delle contrattazioni alla Borsa di New York, l’indice sale infatti dell’1,7% a 27.572 punti, mentre il avanza dell’1,13% a 9.924 punti. Bene anche lo che mette a segno un progresso dell’1,2% a 3.232 punti.