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ORO, si prepara un nuovo test a 1750$. Occhio al CUNEO di INVERSIONE

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Sul grafico giornaliero si sta formando un pattern assai infrequente, e intanto l'ipercomprato mensile sale a livelli del 2011

La graduale ripresa delle attività economiche dopo il lungo lockdown ha rallentato la corsa dell’oro, che comunque continua a vivere la sua fase rialzista. Da inizio anno il prezzo ha guadagnato oltre il 10%, per lo più durante la fase acuta della crisi. In sostanza, l’ ha beneficiato in pieno del suo status di safe haven.

Non c’è dubbio che la crisi da Covid sia il driver principale dell’oro. Nelle ultime settimane, la speranza crescente di una graduale ripresa dopo l’allentamento dei blocchi, ha arginato la sua marcia. Tuttavia, il deterioramento delle relazioni USA-Cina, i timori per una nuova ondata di contagi e infine le proteste negli Stati Uniti, rimangono fattori che sotto traccia tengono su l’.
Il mercato quindi sta affrontando al tempo stesso fattori che supportano ed altri che limitano l’apprezzamento dell’oro, riflettendo l’incertezza degli investitori.

Quello che appare evidente è che il rally ha perso slancio, nonostante sia aumentato nelle ultime sessioni ed abbia toccato il massimo lunedì 21 maggio.
Dal punto di vista tecnico, si sta formando un pattern assai infrequente, il cuneo di inversione, ovvero inclinato verso l’alto durante un trend rialzista (fonte grafica broker ).

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Il prezzo dell’ continua ad aggirarsi sui 1750 dollari l’oncia, che finora si è dimostrata una solida soglia di resistenza, testata di recente in tre diverse occasioni. Inoltre sul grafico mensile siamo in una situazione di ipercomprato, ad un livello che non si vedeva dal 2011 (sopra il livello di 75,00, cosa accaduta solo tre volte negli ultimi venti anni).

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