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Yen giapponese JPY

BoJ, tassi fermi (-0,1%) e nuovo programma di aiuti alle imprese. USD-JPY al test Fibonacci50

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Il nuovo intervento dovrebbe raggiungere un ammontare di 30.000 miliardi di yen (256 miliardi di euro)

Il meeting di emergenza convocato dalla Bank of Japan (BoJ), non è servito a cambiare il costo del denaro ma a introdurre altre misure a sostegno dell’economia nipponica.
La BoJ ha infatti confermato ancora i tassi d’interesse a -0,10% – sono in negativo da gennaio 2016 – ed ha confermato anche il piano di riacquisto di titoli di Stato senza limiti (fino ad aprile era 80.000 miliardi di yen l’anno).

L’istituto centrale ha però introdotto nuovi finanziamenti a tasso zero (per un massimo di un anno) a favore delle banche. Le banche commerciali possono ricevere lo 0,1% di interessi dalla BOJ sui prestiti che concedono. In questo modo spera di spingerle a concedere più facilmente prestiti alle imprese, duramente colpite dall’epidemia di coronavirus. Il nuovo intervento dovrebbe raggiungere un ammontare di 30.000 miliardi di yen (256 miliardi di euro).

La prossima riunione programmata della BOJ è prevista per il 15 giugno e il 16 giugno.

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Yen sulla zona di resistenza

Per quanto riguarda lo Yen, il cambio con il dollaro (USDJPY) continua a risentire soprattutto degli avvenimenti esterni.
Durante la pandemia la paura ha spinto gli acquisti di beni rifugio (come lo Yen appunto), spingendo la valuta giapponese a livelli che non si vedevano da oltre 3 anni.
Con l’allentamento delle misure di lockdown e il ritorno della propensione al rischio, lo scenario è cambiato favorendo la spinta del dollaro.
Ma la ripresa delle tensioni Washington-Pechino ha riportato qualche nube, e adesso la coppia USDJPY è bloccata sul livello 50 Fibonacci dove passa anche la media mobile 50. Questo livello (su quota 107.1-107.5) sta fungendo da solida zona di resistenza (fonte grafica broker ).

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Inflazione flop

Intanto l’Ufficio nazionale di statistica ha evidenziato quanto si sia aggravato il cronico problema della bassa inflazione giapponese. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un modestissimo incremento dello 0,1% su anno, dopo il +0,4% precedente. Il dato su base mensile registra una variazione negativa dello 0,2%, rispetto alla crescita zero del mese scorso. Il dato core, che esclude la componente alimentare, registra un calo dello 0,2% a livello tendenziale, contro il precedente +0,4%, risultando inferiore al consensus (-0,1%).

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