Non sono giunte sorprese dalla Cina, dove la Banca centrale (PBoC) ha deciso di mantenere stabile il tasso privilegiato d’interesse (LPR) a 1 anno e a cinque anni, rispettivamente al 3,85% e 4,65%.
Per combattere gli effetti economici della pandemia, la PBoC aveva dato una sforbiciata a entrambi i tassi lo scorso 20 aprile, dopo che aveva portato anche i tassi di interesse a medio termine (MLF) al minimo record di 2,95%.
Altri ritocchi in futuro?
Sebbene oggi la People’s Bank of China abbia deciso di non intervenire, molti analisti ritengono che le misure di politica monetaria accomodante non sia ancora finite, e che presto potrebbe esserci una nuova mossa da parte della banca centrale cinese.
Sullo sfondo rimangono ancora alte le tensioni tra Washington e Pechino, innescate dalla accuse americane alla Cina per come ha gestito la diffusione delle informazioni sulla contagiosità del virus.
Yuan perde forza
Sul fronte dei cambi, lo yuan continua ad essere debole rispetto al dollaro americano. Il cambio USDCNH rimane infatti intonato al rialzo, dopo aver rotto di recente il pattern triangolo (fonte grafic broker ).
La coppia continua a scambiare oltre il livello psicologicamente significativo di 7,0000, con gli indicatori tecnici (medie mobili 50 e 200 nonché RSI) ancora ben indirizzati per mantenere il rialzo a breve termine. L’USDCNH probabilmente incontrerà un duro ostacolo a 7,1560.
