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DOLLARO stabile in chiusura di settimana. L’Index resta su quota 100

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I dati macro deludenti confermano che la strada verso la ripresa dell'economia americana sarà lunga e lenta

Il dollaro ha chiuso senza sussulti la settimana, dopo un venerdì che che si era aperto con le notizie di una rinnovata tensione USA-Cina. In seguito l’elemento caratterizzante per il dollaro sono stati i dati poco felici su vendite al dettaglio e numeri industriali e manifatturieri.
Numeri che nel complesso danno credito alla cupa valutazione della Federal Reserve, secondo la quale la strada verso la ripresa dell’economia americana sarà lunga e lenta.

Dati macro USA

Come detto, i dati macro sono stati molto deludenti. Secondo l’US Bureau, le vendite al dettaglio di aprile sono crollate del 16,4%, più delle previsioni (calo del 12%). Si sono registrati cali in tutti i settori, con l’abbigliamento che è risultato quello più colpito (-78,8%).
L’unico dato settoriale in crescita è quello delle vendite al dettaglio non in negozio, ovvero l’e-commerce (guadagno dell’8,6%), che ha beneficiato delle misure di lockdown.

Deludente anche il report sulla produzione industriale, crollata dell’11,2% ad aprile. Anche la produzione manifatturiera è scesa: -13,7%, il calo mensile più grande mai registrato. L’utilizzo della capacità è sceso dal 73,2% al 64,9%.

Dollaro stabile

Questo quadro fosco non ha però penalizzato il dollaro, che è rimasto stabile.
Il , che misura il biglietto verde contro un paniere di valute, è rimasto piatto a 100,45 (guadagno settimanale dello 0,72%, da inizio anno 4,21%).
Il dollaro si è rafforzato grazie al suo status di rifugio sicuro, dove gli investitori “parcheggiano” una parte del loro capitale. La coppia è rimasta piatta a 1,081.

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