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Il PETROLIO continua a risalire. Il WTI supera i 25 dollari, il Brent rivede i 30

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I dati sulle scorte – inaspettatamente in calo negli USA per la prima volta in 15 settimane – hanno fornito un po' di ottimismo

La risalita del petrolio continua, sia pure a corrente alternata. Molti passi avanti e ogni tanto qualche passettino indietro. L’effetto combinato dei maxi tagli OPEC+ e dalla progressiva riapertura delle economie mondiali si sta comunque facendo sentire.
Anche i dati sulle scorte – inaspettatamente in calo negli USA per la prima volta in 15 settimane – hanno fornito un po’ di ottimismo.
Il è tornato oltre i 30 dollari, mentre il ha rimesso il muso oltre quota 25.

Il quadro comunque rimane ancora avvolto da più ombre che luci. Anzitutto per via della nuova ondata di contagi in Corea del Sud e Cina, che ha sollevato preoccupazioni sulla solidità (almeno nel breve) della ripresa economica e quindi della domanda di carburante.
Lo stesso Powell – capo della FED – ha avvertito che gli USA vivranno un “periodo prolungato” di debole crescita economica.

Lo squilibrio domanda-offerta rimarrà ancora un grosso problema per il mercato. Anche se la progressiva ripresa delle economie darà impluso alla domanda di carburante, secondo Goldman Sachs l’incremento (1,4 milioni di barili al giorno) non consentirà di raggiungere i livelli di richiesta pre Covid (si stima un calo di 16 milioni di bpd).

I tagli dell’OPEC+ sono utili, ma non sufficienti. E lo stesso cartello dei Paesi esportatori di petrolio, mercoledì ha dichiarato di aspettarsi che la domanda mondiale di petrolio del 2020 si ridurrà di 9,07 milioni di barili al giorno, più di quanto previsto i precedenza (6,85 milioni di barili al giorno).
La domanda complessiva rimane quindi ancora più ampia rispetto ai livelli di produzione dell’OPEC, sebbene questi siano stati tagliati di 9,7 milioni.

A proposito di tagli, l’OPEC+ potrebbe presto decidere di estendere l’attuale misura (9,7mln) oltre la scadenza di giugno. Il piano originario infatti prevede una progressiva risalita dei livelli di output di ciascun produttore, per complessivi 2 milioni di barili fino a fine 2020.
Ma se le indiscrezioni verranno confermate, il livello del taglio da 9.7 mn bpd potrebbe essere prolungato. La decisione nella prossima riunione OPEC+ in calendario a giugno.

Nel frattempo l’Arabia Saudita ha annunciato di voler ampliare i propri tagli di un altro milione al giorno, fino a fine giugno. Anche altri produttori del Golfo (Emirati e Kuwait), hanno promesso nuovi tagli.
Questo dovrebbe contribuire ad allentare la pressione sulla capacità di stoccaggio del greggio e in definitiva stabilizzare i prezzi di e .

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