Gli investitori tornano a fare compere sul dollaro USD, dopo l’intervento del presidente della FED che ha scongiurato l’ipotesi che la banca centrale americana possa portare i tassi in territorio negativo.
L’ipotesi, caldeggiata anche dal presidente Donald Trump, si era fatta largo nei primi giorni di questa settimana, viste le pesanti conseguenze della pandemia sull’economia a stelle e strisce.
Tuttavia il capo dell’istituto americano ha detto che i tassi negativi sono qualcosa che il Federal Open Market Committee (FOMC) non sta prendendo in considerazione.
Powell ha riconosciuto che il danno causato dalla pandemia di coronavirus è “significativamente peggiore di qualsiasi recessione dalla seconda guerra mondiale”. Ha inoltre sottolineato che la ripresa sarà probabilmente molto più lenta di quanto tutti vorrebbero, sollecitando un ulteriore sostegno fiscale da parte del Congresso.
A marzo, l’Eccles Building ha ridotto i tassi di 150 punti base per portare il tasso overnight di riferimento quasi a zero, oltre a un’iniziativa di allentamento quantitativo da svariati miliardi di dollari.
Powell ha comunque lasciato la porta aperta a ulteriori stimoli monetari.
Il discorso ha avuto un impatto sui principali indici azionari, che sono scesi di circa l’1%.
Il dollaro invece – in quanto valuta rifugio e liquida, ne ha beneficiato. Il , che misura il biglietto verde rispetto a un paniere di valute, è aumentato a 100,03 (dall’inizio della crisi ha registrato un progresso di quasi il 4%).
La coppia è scesa marginalmente verso 1,0832.
