La marcia di avvicinamento di Bitcoin all’halving ha regalato un sussulto improvviso durante il weekend. Nelle prime ore di domenica infatti il prezzo della cryptovaluta più famosa è crollato di oltre il 15%, spiazzando gli operatori.
Nell’arco di 15 minuti si è scesi da 9.600$ a 8.100$, estendendo un movimento ribassista che comunque già si avvertiva dalla serata di venerdì.
La febbre da Halving
Lo scivolone di è avvenuto in un momento di euforia sui mercati, visto che il Bitcoin era protagonista da diverso tempo di una corsa spedita e si stava avvicinando alla soglia dei 10mila.
Molti investitori retail si erano per questo fatti ingolosire dalla situazione, sperando in ulteriori incrementi di prezzo grazie all’imminente halving. Altri però avevano annusato il pericolo, perché come accade spesso per questo settore, certi movimenti repentini di nascondono poi dei pericoli dietro l’angolo.
E infatti è successo il patatrac. In poche ore ha perso i guadagni maturati da inizio del mese, aumentando così le tensioni in vista del terzo halving, atteso a fine giornata.
La caduta di ha portato con sé quasi tutte le altre criptovalute, come quasi sempre accade. Solo una piccola manciata di crypto ha resistito all’improvviso crollo.
Interesse crescente, volatilità in aumento
Rimane comunque molto forte l’interesse attorno alla situazione. Il crollo di domenica è stato accompagnato da una esplosione dei volumi, nonostante la giornata festiva (3,5 miliardi di scambi, mai si era vista una domenica così nella storia di Bitcoin).
L’interesse attorno all’evento è confermato dalle ricerche su Google per “Halving di Bitcoin”, che hanno toccato un nuovo massimo storico superando quelle precedente halving del 360%. Tutto questo fa capire che nelle prossime ore ci si aspetta molta volatilità.
