L’effetto Brexit continua a farsi sentire sulla sterlina, e si porta dietro anche l’euro. C’è un forte movimento di vendita sulla valuta britannica, tanto che il cambio GBP/USD crolla dell’1,83% a 1,3427. Nel corso della notte era giunto al minimo di 1,3356, ovvero molto vicino a 1,3228 il minimo dal 1985 che era stato toccato venerdì.
Sulla sterlina pesano le incertezze riguardo alle misure che il Governo britannico prenderà a seguito della brexit. Questo potrebbe portare ulteriore volatilità sui mercati finanziari. Ma il timore maggiore è che la leadership di Londra come capitale finanziaria globale possa tramontare molto presto.
La sterlina è scesa al minimo di due anni contro l’euro (Eur-GBP sale di 1,23% a 0,8227). Nei confronti dello yen, la valuta britannica crolla ancora: 2%, cambio a 137,13.
Il guaio è che i problemi della sterlina stanno avendo forti ripercussioni anche sull’euro, che perde terreno sia nei confronti del dollaro che dello yen. Proprio riguardo lo yen, i traders sono ansiosi di sapere se il Governo giapponese interverrà o meno per indebolire la sua moneta in caso di un nuovo rafforzamento.
