Malgrado alcuni dati macro non proprio brillanti, l’euro è tornato a spingere contro il dollaro riaffacciandosi oltre la soglia psicologica di 1,10, sui massimi di un mese. Si sente l’effetto positivo della riapertura delle attività produttive nel Vecchio Continente, nonostante permanga il rischio di una nuova ondata di contagi da COVID-19 (come dimostra il nuovo aumento di casi in Germania).
La coppia ha esteso i guadagni cominciati dal pomeriggio di ieri, dopo il meeting blando della BCE e dopo i nuovi dati macro in arrivo dagli USA, che stanno indebolendo il biglietto verde (il è sceso sotto 99,00). La moneta unica si è così riportata in orbita 1,10, soglia che più volte ha respinto i “tori” nelle ultime settimane.
Questa quota diventa ancor più significativa per la presenza della media mobile 200 periodi, che funge anch’essa da resistenza.
Essendo ormai fine settimana, l’assalto dell’ oltre quota 1,10 potrebbe cominciare a partire da lunedì, anche perché nel frattempo il dato ISM manifatturiero USA è sceso a 41,1 (meglio delle previsioni a 36,7). Questo dato ha offerto un piccolo sostegno al biglietto verde. E’ fuor di dubbio che la rottura di area 1,10 avrebbe un significato “bullish” molto rilevante.
