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FED, tassi fermi (0-0,25%) e rimarranno così finché servirà. Dollaro USD fiacco

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La banca centrale USA avverte sul futuro: il peso di questa situazione si avvertirà pesantemente sull'attività economica

La Fed ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati fra lo 0 e lo 0,25%, ma ha precisato di essere pronta a usare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere l’economia, e che comunque i tassi rimarranno bassi finché non si avrà la ragionevole convinzione che l’economia avrà superato il coronavirus.
Questo il succo del tanto atteso meeting di fine aprile della banca centrale americana.

Fed: contraccolpo duro sull’economia USA

Dopo due giorni di riunione, la Federal Reserve evidenzia che le misure di lockdown che sono state adottate per tutelare la salute pubblica, hanno causato forti cali dell’attività economica e un aumento dei posti di lavoro persi.
Certamente questa situazione influenzerà “pesantemente l’attività economica, l’occupazione e l’inflazione nel breve termine e pone considerevoli rischi all’outlook economico nel medio termine“.

Le parole di Powell

Durante la conferenza stampa “virtuale”, il presidente Jerome Powell ha precisato che “il prossimo dato sul mercato del lavoro dovrebbe mostrare un tasso di disoccupazione a doppia cifra rispetto ai minimi degli ultimi 50 anni degli ultimi mesi“. Inoltre la caduta dell’attività economica, “nel secondo trimestre dovrebbe essere a una velocità senza precedenti“.
Powell ha evidenziato che la FED sta facendo la sua parte, ma i tassi bassi da soli non possono spingere l’economia, per cui anche il Congresso deve continuare a sostenere l’economia (ha già approvato misure per oltre 3.000 miliardi di dollari).

Un passaggio importante riguarda il debito pubblico. Powell evidenzia “la necessità di mettere il debito su una traiettoria sostenibile, ma questo non è il momento di far sì che il debito sia un ostacolo alla battaglia al coronavirus“.

Dollaro debole

Sul fronte valutario intanto, il dollaro sta viaggiando fiacco soprattutto per il ritorno dell’appetito al rischio da parte dei mercati.
Il cambio sale verso 1,085, guidato da molteplici fattori tra cui anche i report macro misti dell’area dell’euro.
Il biglietto verde cede terreno anche contro lo Yen ( a 106,62) e la sterlina ( 1,2455)

Anche il , che misura il biglietto verde rispetto a un paniere dei suoi principali concorrenti, rimane sotto pressione intorno a 99.50.

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