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Russia, arriva il taglio dei tassi. Ma l’USD-RUB scende spinto dal petrolio

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L'elemento chiave che ha indotto questo cambiamento radicale è il crollo storico dei prezzi del petrolio, punto chiave dell'economia russa

Dopo aver lasciato invariato il costo del denaro nel meeting di marzo, stavolta il Consiglio di amministrazione della Banca di Russia ha deciso di tagliare il tasso di interesse chiave al 5,5% annuo.
Per la Bank Rossii si tratta del primo intervento di quest’anno, dopo il taglio di 50 punti base avvenuto sul finire del 2019. L’istituto centrale ha inoltre lasciato la porta aperta a ulteriori riduzioni in futuro.

L’annuncio della Bank Rossii non ha avuto conseguenze sul cambio dollaro-rublo (), che è andato in discesa più che altro per via rimbalzo del petrolio. Adesso il cambio è su 74,00 (fonte grafica broker ).
Nel corso di marzo il rublo ha oscillato paurosamente contro il dollaro, arrivando verso quota 81 e quindi vicino al massimo storico di 85.97 toccato a gennaio 2016.

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Rossii Bank: prospettive cambiate radicalmente

Dalla riunione del Consiglio di amministrazione di marzo, la situazione è cambiata radicalmente – si legge nel comunicato della Banca – Sono state introdotte misure restrittive significative per combattere la pandemia di coronavirus sia in Russia che in tutto il mondo, che influenza negativamente l’attività economica“.

L’elemento chiave che ha indotto a questo cambiamento radicale è il crollo storico dei prezzi del petrolio, che rappresenta un punto chiave dell’economia russa.
A preoccupare in special modo le autorità sono le conseguenze sull’inflazione. Del resto la stessa banca centrale, nel meeting di marzo aveva precisato che nel suo processo decisionale avrebbe tenuto conto proprio delle dinamiche di inflazione effettive e attese, oltre che degli sviluppi economici futuri.

Riguardo all’inflazione, la Banca di Russia ha rivisto le sue previsioni, proiettando tra il 3,8% e il 4,8% per il 2020 con una stabilizzazione al suo obiettivo del 4% in futuro. La banca centrale ha ridotto le sue previsioni economiche, prevedendo che il PIL diminuirà tra il 4% e il 6% nel 2020, recuperando tra il 2,8% e il 4,8% nel 2021 e dall’1,5% al ​​3,5% nel 2022.
“Le dinamiche della ripresa economica dipenderanno in gran parte dalla portata e dall’efficacia delle misure adottate dal governo e dalla Banca di Russia per mitigare le conseguenze della pandemia di coronavirus”, ha affermato la banca.

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