Nuovo mossa espansiva da parte della People’s Bank of China, la banca centrale della Cina. Nelle scorse ore l’istituto centrale ha infatti tagliato il tasso a un anno sui prestiti a medio termine (MLF) per le banche di 20 punti base, portandolo al 2,95%. Si tratta del minimo da quando è stato introdotto lo strumento nel 2014.
La Pboc ha anche effettuato una prima iniezione di liquidità da 100 miliardi di yuan (14,19 miliardi di dollari).
La mossa serve a sostenere l’economia nella battaglia alla pandemia da Covid-19.
Si prevede che la PBOC effettuerà un taglio del tasso di riferimento (il loan prime rate annuale) la prossima settimana, dopo che a fine febbraio era stato già fatto un taglio al 4,05%.
A marzo invece l’istituto centrale aveva ridotto il coefficiente di riserva per le banche nonché ridotto il reverse repo rate.
La decisione sul MLF è arrivata prima del rilascio dei dati sul PIL, che avverrà da parte del National Bureau of Statistics il prossimo 17 aprile, venerdì.
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, la Cina (paese dove è iniziata la pandemia) crescerà di un modesto 1,2% quest’anno, ma la crescita economica rimbalzerà al 9,2% l’anno prossimo.
Nessun contraccolpo sullo Yuan
Dopo l’intervento della PBoC, lo yuan è rimasto stabile, anche perché il dollaro rimane sotto pressione a seguito di pesanti misure da parte della Federal Reserve per sostenere l’economia.
Negli ultimi giorni, il cambio USDCNH si è riportato più vicino alla soglia psicologica di 7,00, dopo aver infranto il pattern triangolo che si era formato verso la fine del mese di marzo (fonte grafica broker ).
Adesso la coppia sta testando un supporto a 7,04, ultimo step prima di dare l’assalto alla soglia psicologica.
