L’ultima seduta settimanale si chiude con le borse molto deboli e votate alla prudenza. Gli investitori sono frenati dalla prepotente crescita del numero di contagi negli USA, ma anche dalle difficoltà che la UE sta riscontrando nel trovare una strategia comune per combattere il Covid-19. In ultimo ha pesato anche la notizia di un contagio eccellente, ovvero il premier britannico Boris Johnson.
Brusco scivolone per Milano
A Piazza Affari, il ha chiuso la settimana in calo del 3,15% a 16.822,59 punti (FTSE Italia All-Share a -2,89%, il FTSE Italia Mid Cap a -1,13%, il FTSE Italia STAR a -0,87%).
Sul listino milanese soffrono parecchio le banche, dove si sono concentrate molte vendite. L’indice FTSE Italia Banche segna -4,79%, l’EURO STOXX Banks -6,2%. A Milano Mediobanca -6,15%, BPER -6,44%, FinecoBank -6,45%, UniCredit -5,34% e Intesa Sanpaolo -3,95%.
Brusche flessioni anche per Fincantieri (-9,00%), Buzzi Unicem (-8,72%), Nexi (-7,46%) e Azimut (-6,65%). Male anche i petroliferi, col greggio sui minimi dal 2002-2003.
Le altre Borse
Chiusura in rosso anche per le principali Borse europee.
La peggiore è stata Londra (-5,45%) a 5.498 punti, scottata dalla notizia della positivtà di Boris Johnson. Seguono Parigi (-4,23%) a 4.351 punti, Francoforte (il -3,68%) a 9.632 punti e Madrid (-3,63%) a 6.777 punti.
Dopo il forte rialzo della vigilia, sono tornate le vendite sui listini americani. A conclusione della giornata di scambi, infatti, il ha perso il 4,06% a 21.636,78 punti, lo il 3,37% a 2.541,47 punti. Male a fine giornata pure il , -3,79% a 7.502,38 punti.
